Informazioni a cura dell'Anuit
Come funziona, cosa fare e come
Dall'1 luglio 2004 è entrato in vigore l'accordo tra i gestori nazionali di telefonia mobile per rendere inutilizzabile il telefono cellulare anche se si cambia la scheda telefonica (SIM card).
L'operazione è possibile in quanto ogni telefonino possiede un codice identificativo: l'IMEI (International Mobile Equipment Identity), composto da 15 cifre, che è riportato su di una etichetta all'interno del telefonino (di solito, sotto la batteria) o sulla scatola originale dello stesso. In ogni caso, lo si può visualizzare digitando sulla tastiera del telefonino: *#06#.
Nel caso non sia stata conservata la confezione del telefonino o non si sia memorizzato il codice IMEI, l'Operatore può rintracciarlo nei propri archivi attraverso i numeri di telefono chiamati dal telefonino rubato o smarrito; in tal caso, vengono di solito richiesti quattro numeri di telefono chiamati abitualmente.
Il codice IMEI viene inviato al Gestore di cui si sta usando la scheda telefonica all'accensione del cellulare e all'inizio di ogni telefonata effettuata.
Pertanto, se il codice IMEI è inserito in una "black list" comune a tutti gli Operatori, è possibile inibire l'uso di qualsiasi scheda e, quindi, il telefonino risulta inutilizzabile.
L'unico componente "riciclabile" è la batteria il cui valore è troppo esiguo per giustificare il furto o per indurre in tentazione chi trova un telefonino ad appropriarsene.
Tale sistema, quindi, consente di proteggere il valore dell'investimento effettuato dall'utente; i nuovi telefonini, infatti, soprattutto se dotati di accessori come display a colori e fotocamera, hanno un costo non proprio irrilevante.
Ma c'è di più.
Oltre al valore commerciale del telefono cellulare, c'è da considerare il valore del patrimonio di informazioni memorizzate nel telefonino e nella SIM card: numeri di telefono di altri cellulari (dei quali spesso non si possiede una copia e che può essere difficile riottenere), messaggi SMS contenenti informazioni importanti, fotografie cui si assegna un particolare valore emotivo, appuntamenti e altre informazioni che è oggi possibile memorizzare nei moderni telefoni cellulari, ormai veri e propri computer portatili.
ANUIT aveva sollecitato, dal 1999, la realizzazione della banca dati degli IMEI dei telefoni rubati o smarriti e ha favorito l'attivazione del servizio in altri Paesi europei.
Infatti, per garantire l'effettiva inutilizzabilità del telefono cellulare, è necessario che la "black list" sia comune a tutti i gestori di telefonia mobile di tutti i Paesi in cui si utilizzano gli standard GSM e UMTS.
A tal fine è necessario lo scambio delle banche dati degli IMEI da bloccare, tra i vari Gestori. Tale implementazione del servizio è stata programmata e richiede l'attivazione di un network internazionale che si sta mettendo a punto.
ANUIT, attraverso l'INTUG - l'Organizzazione internazionale che riunisce le Associazioni Utenti dei principali Paesi del Mondo - si adopererà affinché la copertura del blocco dei telefonini rubati o smarriti si estenda in tempi brevi a tutti i Paesi.
Il ruolo pionieristico dell'ANUIT è stato riconosciuto a livello internazionale e il Presidente dell'ANUIT ricopre l'incarico di Vicepresidente dell'INTUG per il settore mobile.
Altra azione svolta dall'ANUIT riguarda i rapporti con i Costruttori dei telefonini: i più moderni (e, quindi più costosi ed appetibili per i ladri) hanno il codice IMEI non modificabile; quindi il blocco risulta assoluto.
Non è ancora facile trovare le istruzioni per richiedere il blocco del telefonino (o lo sblocco, se viene recuperato); pertanto si sintetizza cosa deve fare il Cliente di ciascun Gestore mobile per attivare le prestazioni previste dal servizio.
Dall'1 luglio 2004 è entrato in vigore l'accordo tra i gestori nazionali di telefonia mobile per rendere inutilizzabile il telefono cellulare anche se si cambia la scheda telefonica (SIM card).
L'operazione è possibile in quanto ogni telefonino possiede un codice identificativo: l'IMEI (International Mobile Equipment Identity), composto da 15 cifre, che è riportato su di una etichetta all'interno del telefonino (di solito, sotto la batteria) o sulla scatola originale dello stesso. In ogni caso, lo si può visualizzare digitando sulla tastiera del telefonino: *#06#.
Nel caso non sia stata conservata la confezione del telefonino o non si sia memorizzato il codice IMEI, l'Operatore può rintracciarlo nei propri archivi attraverso i numeri di telefono chiamati dal telefonino rubato o smarrito; in tal caso, vengono di solito richiesti quattro numeri di telefono chiamati abitualmente.
Il codice IMEI viene inviato al Gestore di cui si sta usando la scheda telefonica all'accensione del cellulare e all'inizio di ogni telefonata effettuata.
Pertanto, se il codice IMEI è inserito in una "black list" comune a tutti gli Operatori, è possibile inibire l'uso di qualsiasi scheda e, quindi, il telefonino risulta inutilizzabile.
L'unico componente "riciclabile" è la batteria il cui valore è troppo esiguo per giustificare il furto o per indurre in tentazione chi trova un telefonino ad appropriarsene.
Tale sistema, quindi, consente di proteggere il valore dell'investimento effettuato dall'utente; i nuovi telefonini, infatti, soprattutto se dotati di accessori come display a colori e fotocamera, hanno un costo non proprio irrilevante.
Ma c'è di più.
Oltre al valore commerciale del telefono cellulare, c'è da considerare il valore del patrimonio di informazioni memorizzate nel telefonino e nella SIM card: numeri di telefono di altri cellulari (dei quali spesso non si possiede una copia e che può essere difficile riottenere), messaggi SMS contenenti informazioni importanti, fotografie cui si assegna un particolare valore emotivo, appuntamenti e altre informazioni che è oggi possibile memorizzare nei moderni telefoni cellulari, ormai veri e propri computer portatili.
ANUIT aveva sollecitato, dal 1999, la realizzazione della banca dati degli IMEI dei telefoni rubati o smarriti e ha favorito l'attivazione del servizio in altri Paesi europei.
Infatti, per garantire l'effettiva inutilizzabilità del telefono cellulare, è necessario che la "black list" sia comune a tutti i gestori di telefonia mobile di tutti i Paesi in cui si utilizzano gli standard GSM e UMTS.
A tal fine è necessario lo scambio delle banche dati degli IMEI da bloccare, tra i vari Gestori. Tale implementazione del servizio è stata programmata e richiede l'attivazione di un network internazionale che si sta mettendo a punto.
ANUIT, attraverso l'INTUG - l'Organizzazione internazionale che riunisce le Associazioni Utenti dei principali Paesi del Mondo - si adopererà affinché la copertura del blocco dei telefonini rubati o smarriti si estenda in tempi brevi a tutti i Paesi.
Il ruolo pionieristico dell'ANUIT è stato riconosciuto a livello internazionale e il Presidente dell'ANUIT ricopre l'incarico di Vicepresidente dell'INTUG per il settore mobile.
Altra azione svolta dall'ANUIT riguarda i rapporti con i Costruttori dei telefonini: i più moderni (e, quindi più costosi ed appetibili per i ladri) hanno il codice IMEI non modificabile; quindi il blocco risulta assoluto.
Non è ancora facile trovare le istruzioni per richiedere il blocco del telefonino (o lo sblocco, se viene recuperato); pertanto si sintetizza cosa deve fare il Cliente di ciascun Gestore mobile per attivare le prestazioni previste dal servizio.